Nella parte inferiore della facciata del palazzo Malfatti si distingue il piccolo volto ghignante di un mascherone. Sulla facciata risultano, alla sommità di portali e finestroni del piano terra anche altri mascheroni di maggiore grandezza. I mascheroni, posti soprattutto sul concio di chiave dei portali o anche fra gli stipiti e le volute delle finestre, sono un’altra tipica e singolare espressione artistica del tessuto cittadino di Trento. La loro fattura non è mai dozzinale: anzi, l’artista che ha scolpito quei volti uno diverso dall’altro, ha impresso nella loro grande espressività il sigillo della sua bravura e del suo impegno.
Il cognome Malfatti è comune a tre gruppi familiari, distintisi ognuno con insegne araldiche diverse, ma tutti e tre originari da un unico ceppo, quello di Brentonico. Lo stemma dei Malfatti di Trento, insigniti dei predicati di “Thiesfeld” e “Steigenberg” (Campo Marzio e Monte della Scala), ha nel campo dello scudo una figura araldica davvero singolare: un leone che azzanna un riccio, già per metà entro le fauci della fiera.